sabato 27 giugno 2009

Game over

Cala il sipario sul torneo della Béllera. La squadra allenata da Dantinho Dozzini e Balcano Tacconi perde anche l'ultima delle cinque partite della fase eliminatoria, saluta e torna a casa. Stavolta, contro i solidi energumeni del Djurgarden, ne prende dieci. Sembrerà un paradosso, ma forse quella di ieri è stata la migliore prestazione delle gipsy moths. Ora una lunga pausa di riflessione. Da settembre si comincia a valutare la possibilità di cimentarsi nel calcio a sette, o a otto, il prossimo inverno. Chi vivrà vedrà.


BELLERA-DJURGARDEN 2-10


marcatori: Leopardo, Sport


PARENTI 5,5 – Meno sicuro di altre volte. Evidentemente mortificato dal rapido uno-due con cui gli avversari mettono il risultato in cassaforte nei primi dieci minuti, e non è il solo. Sul quarto gol ci mette del suo, poi limita i danni, ma forse senza la cattiveria che gli è solita. Da oggi torna a pensare a tempo pieno alle donne e agli studi di medicina e chirurgia.


SPORT 5,5 – Segna, e questa è una notizia. Mena, e questa è la norma. Non lesina impegno, come in tutto il torneo, ma il calcio a cinque, concettualmente, lo mette in crisi. Sull’uomo è difficilmente superabile, come da quindici anni a questa parte, quando però si tratta di chiudere e ripartire pecca un po’ in lucidità. Sarà l’anima della Béllera invernale, scommettono in molti.


FATHI 5,5 – Lotta, sacrifica sangue e ginocchia, sa rendersi pericoloso dalla distanza. Anche se nei primi minuti incespica su un paio di palloni che potevano avere ben altra sorte. Vorrà far parte della comitiva che il prossimo inverno cercherà fortuna a Lidarno?


NEPOTE 5,5 – Svagato, demotivato. Il baby della Béllera chiude in calando, anche se dà costantemente l’impressione di essere uno dei pochi a potersi rendere pericoloso. Ma il gol divorato in avvio poteva dar un altro senso alla partita. A gennaio se ne va a Pamplona, fino ad allora farebbe molto comodo all’eventuale compagine invernale.


LEOPARDO 6 – In ripresa. In apertura, col risultato ancora in bilico, si mangia un gol colossale a tu per tu col portiere avversario. Ci mette un po’ a scrollarsi la ruggine di dosso, ma gioca un secondo tempo sugli scudi: gran gol e due legni, sulla ribattuta di uno dei quali Sport trova il momentaneo due a sette. Dà ancora segni di nervosismo sbraitando contro l’affannato Balcano. È lui l’unico terminale offensivo della squadra. Troppo tardi, caro Leo.


NASIC 6 – Pochi minuti, ma a ottimo livello. Dà equilibrio alla difesa, e non si risparmia un’entrata o due delle sue. Sopperisce ai suoi limiti fisici con acume tattico, e una notevole malignità. Il migliore.


DANTINHO 5,5 – Rischia ancora l’infarto, ma con lui la Béllera sa coprirsi meglio. Due puntate verso la porta avversaria meriterebbero miglior fortuna. Sul finale del primo tempo e a metà ripresa fa vedere che il decadimento giunto al suo apice lunedì scorso forse non è irreversibile. Ma serviranno abnegazione, costanza e qualche chilo di meno. Da rivedere.


BALCANO 5 – Com’è dura la vita, là dietro. Fatica a contenere gli avanti avversari, sbaglia molto, troppo in fase di impostazione. Abbaia contro Leopardo, sibila contro Dantinho, suggella tutto con un autogol. Stende il funambolo dallo stinco tatuato intento a gigioneggiare in area rossa, e fa più che bene. La sensazione è che per il calcio a otto sia ancora buono. Non mollare, Mr B.


GIULIO CASTORI 5,5 – Ancora all’asciutto dopo i benauguranti due gol nella partita d’apertura. Sbaglia sotto misura, litiga un po’ col pallone, paga dazio, al solito, alla sfortuna. Corre ininterrottamente, e capisce di faccende tattiche. Un pennellone così, sul campo infido di Lidarno, tornerebbe utile. Accetterà?

martedì 23 giugno 2009

Incubo latino

Spazzati via dalla furia latino-americana. Una notte da incubo, quella della Béllera. Che la partita contro i folletti andini della Nuova Imago sarebbe stata complicata era chiaro da tempo. Ma la realtà è andata abbondantemente al di là delle più grigie previsioni. La velocità e la corsa ininterrotta degli avversari hanno annichilito gli imbolsiti giocatori in maglia rossa, per una volta più simili a goffi fuchi che a svolazzanti farfalle notturne. La condizione fisica straripante e l’affiatamento consolidato nel tempo dei bronzei contendenti ha svuotato di ogni significato l’incontro già dopo i primi minuti. Non c’è stata storia, insomma. E ora, venerdì, la Béllera si gioca le ultime, residue speranze contro gli arcigni alfieri del Djurgarden.


BELLERA - LA NUOVA IMAGO 2-8 (p.t. 1-6)


marcatori: Nepote, Leopardo


PARENTI 6,5 – Para il parabile, limitando ancora una volta i danni. I gol arrivano tutti da distanza ravvicinata: non è colpa sua se alla fine di ogni fitto reticolato di passaggi gli avversari riescono a smarcargli davanti un giocatore. Altro che Julio Cesar. La faccia di Peppe oggi ricorda le malinconiche smorfie di impotenza di Pagliuca costretto a confidare nella guardia dei fratelli Paganin.


SPORT 5,5 – Cuore e rabbia di capitano. Ingaggia da subito un personalissimo duello con l’odiato arbitro (la remissività di mercoledì scorso è solo un lontano ricordo), mette più di una toppa ma capisce poco i meccanismi del calcetto. E ha la macchia di un gol divorato quando il risultato era ancora in bilico. Venerdì guiderà una difesa a uomo.


FATHI 5,5 – Tignoso, carico, nervoso. Ci mette il fisico contro l’agilità dei furetti ispanici, ma spesso non basta. Ingeneroso quando infierisce su un Dantinho sull’orlo della crisi cardiaca.


NEPOTE 6 – Il migliore tra quelli fuori dalla porta, come sempre. In avanti dà più incisività alla squadra, ma come si faceva ad affidare le chiavi della retroguardia a Balcano, in una notte come questa? Segna da due passi, non riesce a imbroccare le conclusioni dalla distanza.


LEOPARDO 5,5 – Migliora, ma solo un po’. Rompe il tabù insaccando a porta vuota l’inutile gol del due a sette, ma l’impressione è che difficilmente riuscirà a liberarsi dalle pastoie dell’età e di qualche chilo di troppo. Minaccia la fuga negli spogliatoi dopo la prima, sacrosanta sostituzione, si incattivisce nei focosi duelli con i coriacei difensori della Nuova Imago invocando invano tutela dal direttore di gara, conclude in bellezza rimanendo impigliato con un piede nella rete di protezione al momento di calciare l’ultimo, inutile calcio di punizione allo scadere.


DANTIHNO 4,5 – Rischia il collasso a più riprese. Ricorderà questa serata come un brutto sogno. La rapidità degli avversari lo surclassa, appena entra in possesso del pallone è circondato da un nugolo di piccoli ninja dalla pelle bruna e le gambe s’appesantiscono a ogni passo. Fatica a trascinarle, fatica a trascinarsi: andassero tutti alla sua velocità sarebbe un fior di giocatore. In un altro mondo, forse. Fisicamente inadeguato.


BALCANO 4,5 – Sta ancora cercando di capire da dove spuntavano tutti quegli indios scatenati. In balìa di un concetto di calcio che va a una velocità tripla rispetto alla sua, stordito al punto di sbagliare tutte le peraltro numerose rimesse laterali di cui si incarica, dà luogo a una melodrammatica sceneggiata con Leopardo, condita da reciproche minacce corporali. Presto dirà basta.


GIULIO CASTORI 5 – Paga la responsabilità della partenza da titolare. Ma si impegna allo stremo, come al solito. Anche lui, per forza, soffre le guizzanti iniziative dei piccoletti venuti da Oltreoceano. Nell’economia della partita pesa un clamoroso errore sotto porta sullo zero a uno.

giovedì 18 giugno 2009

Povera Béllera, prende altri sette gol

Nulla da fare per la Béllera contro i detentori del trofeo della Llf. Squadra rodata, tecnica, tosta. E forte del sostegno del pubblico di casa. Per i rossi di Dantinho Dozzini e Balcano Tacconi, stasera assente causa disbrigo di faccende sentimentali, seconda battuta d’arresto in due giorni. Due sconfitte su due partite giocate: solo la vittoria a tavolino contro la Maldive del primo turno li tiene ancora in corsa per la qualificazione alla seconda fase. Ora servirà battere una tra Nuova Imago e Djurgardens, la prossima settimana. Non sarà facile, né contro i dinamici sudamericani né contro i solidi perugini.


Quanto all’incontro con la Llf, c’è poco da dire. La Béllera comincia bene, difendendosi con compattezza, e tiene il punteggio inchiodato sullo 0-0 fino a metà del primo tempo. Poi, da due errori banali in fase d’attacco nasce il micidiale uno-due in contropiede dei campioni in carica. Sotto di due gol all’intervallo, le gipsy moths perdono mordente, e tornano in campo scarichi e disuniti. La ripresa è da dimenticare, con il bravo Parenti investito da una gragnuola di tiri e il gol della bandiera dei rossi che arriva grazie a un tiraccio da fuori di Nasic, su cui il portiere avversario ha più di una responsabilità. In definitiva, non era questa la partita che avrebbe potuto decidere il torneo della Béllera, ma con meno nervosismo e un pizzico di attenzione in più il passivo sarebbe potuto essere meno pesante. Con le relative ripercussioni sulla differenza reti, che ora è meno sei.


BELLERA-LLF TEAM 1-7 (p.t. 0-2)


marcatore: Nasic


PARENTI 7 – All’inizio è ordinaria amministrazione: lui non si scompone e la sbriga senza problemi. Poi, dopo i due gol che squarciano la partita sul finire del primo tempo, iniziano gli straordinari. La ripresa è un continuo bombardamento, il portiere campano con una cotta per Schmeichel si trova ogni due minuti a tu per tu con un avversario, ed è impallinato altre cinque volte. Ma alla fine risulterà il migliore.


SPORT 6 – Impeccabile fino all’errore madornale che spiana il raddoppio dell’Llf. Perde palla centralmente tentando un dribbling improbabile, gli avversari ripartono e fanno filotto. Lì la partita gira definitivamente, e la Béllera non si riprenderà più. Poi fa il suo fino alla fine, ma il peccato (quasi) originale resta.


FATHI 5,5 – Nel complesso meno lucido di lunedì, anche se il primo tempo, al pari di quello degli altri suoi compagni, è più che buono. La ripresa è una sofferenza per tutti, e lui non fa eccezione. Anche se regala uno dei pochi lampi della partita della Béllera in avanti: l’estremo difensore biancorosso e il palo negano al suo potente sinistro la gioia del gol.


NEPOTE 6,5 – Mezzo voto in meno per il nervosismo. Sul 3-0 cede alle provocazioni degli avversari e perde tranquillità. Fino ad allora era stato perfetto. La sostituzione gli evita strascichi disciplinari che saprebbero di beffa. E le speranze di riscossa della squadra poggiano su di lui.


LEOPARDO 5,5 – Non ci siamo. Buon primo tempo, di sacrificio e abnegazione, salva la sua porta da un gol quasi fatto ma la palla persa da cui nasce l’uno a zero è da manuale del Leopardismo. Fatica a saltare l’uomo e conclude fiaccamente e senza precisione. La crescita fisica è quasi impercettibile, ma c’è. Può e deve concludere la fase finale a tutta birra.


NASIC 5,5 – Il gol è un gollonzo, ma viene festeggiato dalla panchina e dai compagni in campo come un’epifania. Ancor più entusiasmo suscita la scivolata all’altezza del calcio d’angolo con cui divelle parte del terreno di gioco e mette in discussione la tenuta dell’articolazione malleolare dell’attaccante avversario. Non inappuntabile in fase difensiva, quando i ritmi salgono soffre l’inibizione alla violenza caratteristica del calcetto.


DANTINHO 5,5 – Ultimo scorcio di primo tempo di spessore. Dà respiro tattico alla squadra e conclude pericolosamente due volte da fuori. Nella ripresa è travolto dall’innalzamento del ritmo imposto dall’Llf e dal nervosismo.


GIULIO CASTORI 5,5 – Si danna l’anima come al solito, ma è meno preciso di lunedì. La sua abilità tattica – evidentemente figlia della sua esperienza da cestista – è però una chiave della sporadica pericolosità offensiva della Béllera. Polemico con la dirigenza nel pre-partita, è a rischio multa.

martedì 16 giugno 2009

La Béllera parte slalèta

Prima partita sul campo e prima sconfitta per la Béllera. Dopo due giornate i punti sono tre, frutto della vittoria a tavolino del primo turno. La differenza reti, in virtù del 7-4 inflitto alla squadra di Dantinho Dozzini e Balcano Tacconi dagli enfants terribles del Riccio Club, è zero.La partita di ieri sera, posticipata di un'ora a causa dell'infarto che ha colpito l'arbitro designato dal Csi (a cui vanno i migliori auguri della dirigenza e della rosa tutta), poteva finire diversamente. Contro avversari prevalentemente votati all'offesa, la Béllera nel primo tempo ha avuto la possibilità di chiudere i conti in più di un'occasione. Ma l'ha sprecata. Nella ripresa, un calo fisico evidente ha condannato le gipsy moths. Domani la seconda giornata, contro i temibili e grossi giovanotti dell'Llf Team. Di seguito tabellino e pagelle.


RICCIO CLUB-BELLERA 7-4 (p.t. 3-3)

marcatori: Nepote, Giulio Castori (2), Dantinho


TACCONI 7 - Nell'ormai inedito ruolo di portiere (causa indisponibilità dell'ultim'ora del titolare Parenti) si fa valere, parando a destra e manca. Anche quando "è fora de 'n metro", come borbotta il compagno di reparto Sport. Colpevole su due dei sette gol avversari, ma nel complesso ha il merito di tenere in vita la Béllera fino a metà del secondo tempo. Domani sarà assente per impellenze amorose.


SPORT 6 - Bene nel primo tempo, quando si erge a bastione difensivo ultimo della squadra con sicurezza ed esperienza. Nella ripresa paga un evidente crollo fisico. L'età che avanza implacabile.


NEPOTE 7 - Tra i migliori. Sagace quando serve, capace sempre. Apre le danze dopo poco più di venti secondi con un inserimento puntuale e un piattone chirurgico, poi si dedica a cucire il gioco e a dare equilibrio alla squadra. Sfiora più volte la doppietta, ma il portiere avversario sa dirgli di no.


LEOPARDO 5,5 - Sotto tono. Parte bene, dispensando suggerimenti preziosi ai compagni e muovendosi molto per cercare spazi. Poi si incaponisce nella ricerca dello spunto personale, nel secondo tempo cala e nel finale spreca due clamorose occasioni che avrebbero potuto molto significare per la differenza reti. Contro l’Llf Team sarà già chiamato al riscatto.


NASIC 5 – La dimensione agonistica, a lui pressoché sconosciuta da lustri, lo mette in forte difficoltà. Appena entrato, fatica a resistere alla tentazione di dar luogo a peraltro inevitabilmente sterili sgroppate lungo la fascia sinistra. Poi si assesta, ma soffre. Nella ripresa resta a guardare dalla panchina: reclama più spazio per la terza giornata. Non ne avrà.


DANTINHO 6 – Entra a metà del primo tempo e stenta a ingranare. Poco prima dell’intervallo ha due colossali opportunità a tu per tu con l’estremo difensore avversario. Decide di coglierlo in pieno, forse in segno d’ostilità. Di nuovo dentro al settimo della ripresa, sembra beneficiare del calo fisico complessivo: rotto il fiato, si disimpegna con intelligenza muovendosi tra le linee, e trova il gol del momentaneo quattro a quattro con un interno destro di giustezza da fuori. In crescita.


FATHI 6,5 – Risponde sul campo a chi aveva storto la bocca dopo la sua ultima prova prima dell’inizio del torneo, giovedì scorso. Parte a razzo, offrendo a Nepote l’assist del gol-lampo che apre la partita. Poi macina ettometri lungo la fascia sinistra, pure a intermittenza. La benzina, infatti, finisce presto, ma lui è lesto nel ricaricare il serbatoio. Insomma, una risorsa.


GIULIO CASTORI 7 – La sorpresa positiva della serata. Al di là dei due gol di rapina. Si muove lungo tutto il fronte d’attacco e non solo, conclude a ripetizione anche se senza fortuna (colpisce anche un palo da posizione defilata), regge sulle sue spalle il peso offensivo della squadra nei momenti di latitanza della stella offuscata Leopardo. Sicuro titolare nella gara di domani.

giovedì 4 giugno 2009

kakà

dice che kakà, sì, lo vende, perché quelli gli danno più soldi, al giocatore, e il giocatore non può rifiutare. come sheva, dice, fece così anche lui, e allora, cari tifosi milanisti, non prendetevela con me, che se fosse per me lo terrei e rifiuterei qualsiasi offerta da qualsiasi sceicco arabo o costruttore spagnolo. 
invece non è vero, kakà lo vendono perché lo vogliono vendere (lo sa anche gattuso: "c'è crisi e il milan l'ha messo sul mercato"; voglio dire, gattuso), ma nessuno, a porta a porta che è appena cominciata, si sogna di contestare questa presunta verità insindacabile, e quindi via alle danze, vai col liscio, vada, signor presidente, vada pure avanti. 
fortuna che di là, sul 4, c'è un film di metà anni settanta con cochi (e ponzoni) che fa lo scrittore sfigato che si ritrova a lavorare per un editore erotico (in tutti i sensi, nella produzione e nell'indole) che lo ricopre di soldi, agi e potere, e c'è una ragazza nera in topless che si fa chiamare raggio di luna ma che in realtà si chiama angela (come angela davies, di cui peraltro ha i capelli) e dice a cochi "tu piacere, tu piacere", ridendosela di brutto. fortuna, poi, che ancora un po' più in là, sul 6, c'è questo film di metà anni novanta con dan akroyd e julianne moore e il tizio di x-files che devono combattere contro un alieno che è una specie di incrocio tra blob e una piovra preistorica e riescono a sconfiggerlo iniettandogli qualche vagonata d'aqua su per - perdonate, ma è così - il culo, in modo che quello c'abbia delle turbe intestinali (un certo arbultcamento sott'al blico, direbbe roco) tali da farlo esplodere e trasformare il deserto americano in cui tutto si svolge in un apoteosi di merda extraterrestre che viene giù come (citando un assistente del vecchio amico di belushi, o il vecchio amico stesso, non ricordo) neve. fortuna che c'è mediaset, insomma, che offre valide alternative al monologo del premier propinato dalla televisione pubblica. 
che poi, ovviamente, che il milan venda kakà a me mi fa godere non poco.