non sarebbe meraviglioso se come presidente gli stati uniti d'america avessero un negro il cui nome differisce per una sola lettera da quello del nemico pubblico numero uno (dichiarato, almeno) del paese? un po' come se all'eliseo finisse uno che si chiama materazze, o al quirinale uno che si chiama berluscono.
ma io temo proprio che non succederà.
intanto a roma è tornato l'autunno. poco altro da segnalare.
take care.
mercoledì 9 gennaio 2008
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5 commenti:
giovà, non dire "negro" che rischi. brutta abitudine, pur se usato con la tua ovvia buona fede. na volta al buskers la sorella de cernicchi voleva allentare una giarda al tacco che aveva appunto usato il termine in questione
Ma lui usa sempre "negro" perché è il termine corretto, dimenticandosi magari che in passato(ma anche oggi) lo si associava a "sporco". E' per questo che noi comuni usiamo dire "di colore", ma se lo dici a Giovanni ti risponde: "Quale colore?"
Un po' come quando chiede a suo padre: "Ch'ha fatto l'Inter?" "Uno a uno" E lui: "per chi?"
bulo, questo giovanni.
comunque qui non è il caso di sottilizzare, vintintìn. dipende sempre e comunque dal tono, e il tono del mio post era assolutamente limpido. c'era piuttosto il bisogno di calcare il negro che per un americano medio rimane ogni uomo di colore più scuro del normale. nigger, sì. andava sottolineato il paradosso. mi spiego?
bye
Bulo si!
comunque Bin Laden è crepéto. L'onno amazzéto un po' di tempo fa. Parola di Benazir Bhutto. In molti confermano. Anche lìa ha fatto 'na finaccia.
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