Giornata tranquilla, che si preannuncia di sole e pioggia. Tra qualche ora arriverà doctor Busti, spero esorcizzando la fase piovosa almeno da qui a lunedì.
Leggo della Birmania con una tenerezza mista a una preoccupante freddezza. Certe lontananze, certe ignoranze distillano senza giustificazione non dico il dolore, che è merce di alto valore e allora poco mercificabile, ma l'indignazione e l'empatia. Registro il fatto con disappunto.
Poi leggo della Ddr di diciotto anni fa, e lo faccio in un romanzo interminabile e a tratti inaccessibile che da qualche settimana mi accompagna, appollaiato per tutto il giorno sulla spalla come tutti i romanzi che si leggono, e che ho affrontato sostanzialmente per il puro gusto di calarmi in qualcosa di simile a quello in cui è immerso da un po' il nostro forse più grande injejer dei mulini a vento. Nonché per poter vantarmi con Trippa di aver letto "il romanzo dell'unificazione tedesca", come è stato definito da qualche critico ben pagato dalle case editrici che l'hanno pubblicato. La realtà, almeno rispetto alla prima argomentazione, è stata ben diversa, visto che la storia è fin'ora ambientata interamente tra Dresda e Altenburg, decisamente al di là del Muro. Ma - e sì, lo so, sto contravvenendo alla mia regola aurea, quella secondo la quale non parlo, mai mai mai, dei romanzi che ancora non ho finito di leggere - manca ancora parecchio, per cui non si sa mai che il mediocre protagonista di questo "Vite nuove" di Ingo Schulze (Feltrinelli, pagg. 576, 22 euro) prima o poi non finisca per fare una capatina ad Aurich o da quelle parti. Vi farò sapere. (Ma vedete, per lo meno non esprimo giudizio alcuno)
Aufviedersen
venerdì 28 settembre 2007
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3 commenti:
ok gio, non hai espresso giudizi definitivi, ma eviterò come la morte questo romanzo...ma poi c'arriva ad Aurich?
Nuovo blog della squadra di calciotto dell'Lmf
obbligo di aggiungere il Link :)
ciao
http://lmfcalcio.blogspot.com/
fatto. ma dua gite, senza la mì tecnica?
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