mercoledì 22 ottobre 2008

that's cool

arrivo a campo de' fiori e i miei tre compari sono già belli e brilli. prima di andare alla festa più cool che possiate immaginare, c'è il tempo di steccarci, come dicono qua, un'ultima bottiglia di vino. sedara, donnafugata, 6 euri e mezzo al bar all'angolo. poteva andar peggio.
c'avviamo parlando, e sulla soglia, dieci minuti e l'intera bottiglia dopo, scopro che il terzo dei miei compari, quello che non conoscevo, è il figlio del mago zurlì, sceso a roma per studiar regia al centro sperimentale. un po' mi commuovo, ma passa in fretta.

una volta dentro al centro sociale che ospita il party organizzato dalla casa editrice più cool che possiate immaginare, pagato un ingresso (1o euri: consumazione+catalogo del festival del cinema, pubblicato dalla medesima casa editoriale) su quattro, non resta che sbrigare la pratica consumazione e prendersi un negroni. per ragioni non chiare, tocca a me. non che il negroni mi piaccia, ma in fondo è meglio così. poi continuo a parlare con zurlì jr, che è simpatico. mi passano davanti un paio di tizi che studiavano a perugia, ma non riesco a salutarli. uno era il ragazzo di una mia cara amica, vattelapesca come c'è finito, qua dentro. poi qualche collega di lavoro, un fantastico ex collega iraniano col codino, e così via. il più giovane dei compari, intanto, è un po' fritto dalle quattro ore di vino che ha alle spalle, ma non per questo quando cogli altri cominciamo a ballare lui resta in disparte. lo si nota di più se non lo fa, certo. chi balla vicino a noi, invece, è un'attrice magra magra di cui ricordo il nome ma nemmeno un titolo dei film che ha fatto. sandra ceccarelli, il film con lo cascio, ma sì, ma dai. va beh.

la musica è carina, rockettino con qualche sparuta pretesa (cure, clash, strokes) e parecchia ruffianeria (video killed the radio stars, per intendersi). si balla si balla, anche se sopra la mia testa c'è un'enorme ventola di cui già so che mi ricorderò, e che infatti il mattino seguente (quello di oggi, nda) mi rimarrà addosso sotto forma di subdolo torcicollo. il compare residuo si dimena contento, pensare che l'avrei immaginato ballare solo cogli ska-p o la banda bassotti. glielo dico, se la ride. bene, la festa cool non è male, e la gente cool si diverte. tutti creativi, penso, tutti scrittori, attori, sedicenti editor, uffici stampa, giornalisti, musicisti, comici (c'è pure quello là, quello grasso, emiliano, cogli occhi azzurri, che negli anni 80 stava in coppia con un altro, tipo al drive in o giù di lì, ma chi è, chi è?) e figli di maghi. un popolo di talenti presunti che ha deciso di spendere la propria vita rifuggendo i lavori di fatica. chissà perché sarà così tediosa, l'idea di lavorare per guadagnarsi da vivere, mi dico. li guardo, mi guardo, e mi sembra un po' una messa in scena. sarà il ricordo del sudore e delle mani sporche di mio padre, di cui non riesco a liberarmi. questi intellettuali, insomma, mi convincono sempre meno. e io mi convinco quanto loro, se non meno.

stateben

5 commenti:

Anonimo ha detto...

dunque ti sei dato alle feste cool finalmente. e quella li, se credo di aver capito bene di chi è, è La Festa Cool per eccellenza. e visto che eri lì, un po' cool magari ti ci sei sentito pure tu, daltronde scrittori, uffici stampa, giornalisti, editor... non sono categorie a te troppo lontane. quasi quasi ritornerei in quell'ambiente solo per le feste e sentirmi cool (chissà se si coglie l'ironia). ks

Anonimo ha detto...

si coglie, si coglie. e io attendo racconti. take care

Anonimo ha detto...

giovà sè proprio un coolione :-)

Anonimo ha detto...

ma questa era la festa di cui m'evi parlato lunedì? Quando la steccamo noi una bottiglia de vino, invece? Venerdì dopo l'evento bananaro?injenier

Anonimo ha detto...

è quella, è quella.
io ieri ne ho steccate due di montepulciano, ottime peraltro, col capo e con un autore. e la sera prima un'altra con trippa. insomma, stecca di qua stecca di là c'ho il fegato in salmì. ma ormai bisogna continuare su questa strada