domenica 26 agosto 2007

Parigi alla Pasqui va bene

Cominciamo dalla fine, o quasi. Colpa del blog, o mia che non so usarlo a dovere. Tenderei a mandarvi direttamente alle poche righe scritte in fondo al post, per poi dare un'occhiata alle foto. Ma in fondo, fate un po' come vi pare.
(Questo è Porto Selvaggio. Vi giuro che un quarto d'ora dopo la foto io ero in acqua)
Siamo di Serie A, Gaucci

Non volevo essere lì. Piovigginava, faceva freddo, e il pullmino che ci avrebbe riportato a valle dal picco su cui erano sparpagliati i ruderi di Rocca Calascio era guidato da un energumeno allampadato che prendeva i tornanti a settanta parlando al cellulare. Sulla stradina, chiaramente, non c'erano parapetti. Nel momento dello scatto avevo la certezza che sarei morto da lì a pochi minuti. La cosa divertiva molto Chiara

Io che faccio stretching per calmare i crampi ai quadricipiti femorali dopo aver sceso le ripidissime scale della torre di Santo Stefano. In quella gelateria ho mangiato un sublime gelato allo zafferano

La Busti col succo di frutta trafugato dal b&b

Campo Imperatore. Da qualche di queste parti il luogo di prigionia di Mussolini

Santo Stefano di Sessania visto dall'alto della sua torre trecentesca


e così, dopo il forse più grande injejer dei mulini a vento, anche la pasqui se ne va oltralpe. un po' meno oltre, a dir la verità. parigi non è esattamente aurich, temo, anche se l'immagine di forfecchia in lapponia intento a spiegare perché sostituire le pale dei mulini con degli accrocchi di corna d'alce non è poi una grande idea mi fa sospettare che il nostro abbia scelto uno dei lavori più belli del mondo. comunque, dicevamo, la cara ginger pasqui va a curare parigini per qualche mese, svernerà a montmartre e a marzo sarà di nuovo tra noi. d'altronde, l'avevamo capito, questa è una stagione di inquiete dislocazioni, fra un po' metteremo tutto al setaccio e vedremo cosà sarà rimasto dopo la temperie.
da domani, invece, io me ne torno a roma, a esercitare la libera professione e a consumare suole e sanpietrini.
mi congedo con qualche foto del mio agosto itinerante.
stateme bbuono

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...sono passata in sordina all'ospedale a capire che fare del mio armadietto...dico solo che comunicare con i pazienti perugini,per me, cresciuta tra i quattro ponti, è stata una vera passeggiata...adesso viene il bello...
le suole a roma si consumano davvero,garantisco...

Anonimo ha detto...

buona viaggio lungo alla Pasqui!!
mg