martedì 29 aprile 2008

cuori neri

dice: "ma perché hanno votato zingaretti e non me?".
e se lo chiede, pure.
quello è il fratello di un bravo attore.
lui la controfigura di alberto sordi.

questo sarà il nuovo inno della capitale.

2 commenti:

A. ha detto...

Chiedo scusa per una risposta tardiva, ma sono stata lontana da internet per godermi gli ultimi giorni della mia amata terra. Intanto, chi è Agatella? Rispondo subito. Studentessa siciliana arrivata a Perugia un anno e mezzo fa che fa il conto alla rovescia per poter scappare da una città culturalmente stimolante ma tanto fredda e glaciale, e non intendo solo per il clima. Riguardo, al commento lasciato, beh si, ho notato una certa aria pesante e poco accogliente. Magari per il clima troppo austero e per l’effetto sorpresa dato dagli abiti del pubblico… non ero, anzi non eravamo pronti per un’entrata tra i figli della perugia-bene, o almeno questo si percepiva. Sguardi addosso, come per dire “e chi so’ questi?”. Fuori luogo noi? Molto probabile, coi capelli liberi e i cappotti rossi, jeans masticati da Tiger svelte e affamate d’asfalto, soprattutto quello che porta alla cultura, come eventi così. Ma dicevo, l’accoglienza di ragazze e adulti griffati, con sguardi impertinenti, ha fatto desistere alcuni miei amici, che hanno preferito una birra alla piccionaia che stare a disagio col vicino di poltrona, pronto a squadrarti….neanche fossero radiologi. Mi sono goduta lo spettacolo, solo grazie alle luci basse, ma non c’era quell’armonia che si poteva prospettare in un ambiente ospitale come l’oratorio. Era come se ci sentissimo ospiti sgraditi all’interno di una famiglia…hai presente quando ti fermano i testimoni di geova e tu sbuffi?Uguale. Era come sentirsi apocrifi. Questo è la mia sensazione, magari vista da dentro è tutto diverso. Era solo per risponderti… comunque io proseguo con la sete di sapere e conoscere, ci vediamo il 14. ah proposito, ma come sei arrivato al mio blog? A presto! Vado godermi ancora un po’ di sole.

giovanni dozzini ha detto...

dunque, agatella. sul tuo blog sono finito pescando nel mare magnum di google, molto semplicemente. purtroppo non ho molto tempo, per cui vado subito dritto al punto. quanto hai scritto riguardo al clima dell'incontro con padura mi fa molto riflettere. prima di tutto, mi disorienta. perché segna in maniera tangibile la plausibilità di un mio passaggio dalla schiera di quelli coi vestiti colorati alla cerchia di chi dà l'impressione di austerità. poi mi allarma. perché se questa è l'immagine che diamo di noi, c'è qualcosa che non va. cosa posso dire? io non ho avvertito quest'aria pesante da borghesia pseudo-illuminata che guarda di sottecchi i variopinti fuori sede che si mischiano a lei in platea. certo quelli che hai visto all'oratorio non erano "figli della perugia-bene". quelli, dai retta a me, ai libri tengono poco o niente. c'erano trentenni e quarantenni e cinquantenni che per ovvi motivi non ritengono di andare in giro con cappotti rossi o jeans consumati (e comunque molte griffe non he ho viste, sarà che non me ne intendo), questo sì. molto semplicemente, credo che perugia sia l'una e l'altra cosa insieme. perugia è chi in questa città c'è nato e chi c'è arrivato a vent'anni, per studiare. banana republic, fin dall'inizio, ha voluto rivolgersi a tutti. forse, a quanto pare, non ci riesce troppo bene, o non sempre. a fine mese, per esempio, faremo un incontro con soriga al loop. magari in quel caso sarebbero "gli altri" a sentirsi a disagio. ma io voglio sperare che di solito riusciamo a instaurare un clima che vada al di là dei luoghi, dei palchi e pure degli abiti. avevo sempre pensato che fosse così. d'ora in poi ci penserò molto di più. infine, da trentenne imminente, posso solo buttarti là un'opinione: chi preferisce una birra in piccionaia a padura per un fatto di interpretazioni di sguardi, ha, molto banalmente, più sete che curiosità intellettuale. tutto qui. ci vediamo da paco, spero. e manifestati, se vuoi. oppure, se preferisci, ci farai sapere by blog.