mercoledì 16 gennaio 2008

dagli al magistrato

il magistrato li indaga e loro dicono che è un attacco politico.
il magistrato li mette dentro, o mette dentro le loro mogli, e loro dicono che è un tiro al bersaglio.
poi vanno in parlamento, quasi piangendo si dimettono, e raccolgono la solidarietà di tutti, ma proprio tutti, gli scranni.
amici, nemici, per un giorno uniti.
bene, abbattiamo pure ogni credibilità della magistratura.
neanche fosse uno dei tre poteri dello stato.
per difendersi occorre delegittimare l'altra parte, senza entrare nel merito. ovvio che è così. appannaggio dei berluscones, credevo. invece funziona così anche dalla nostra parte (perché sì, mastella è dalla nostra parte).
lasciamo perdere.
e lasciamo perdere il papa, operazione mediatica di nessuno spessore. sarebbe stato meglio nell'ordine: non invitarlo; non farla troppo lunga sul fatto che fosse stato invitato; non proibire ai contestatori di contestarlo. peccato.
così mi congedo, confidando in giove pluvio, che si prenda una vacanza anche lui. parigi con la pioggia un'altra volta, no.
au revoir

4 commenti:

Anonimo ha detto...

invece che tristezza la censura. che tristezza decidere per gli altri. che tristezza non avere più voglia del confronto. e che tristezza che ciò accada proprio in un'università, massima espressione della cultura, dell'apertura... almeno dovrebbe.
ks

Anonimo ha detto...

ma non si tratta di censura, vi. protestare in nome dell'inopportunità dell'invito era sacrosanto. il casino lo ha fatto il rettore, che prima ha bizzarramente deciso di invitare ratzinger, poi di impedire ai contestatori di contestare. detto questo, io avrei preferito che parlasse, tanto all'università di solito vanno solo buone orecchie. e per chi ha buone orecchie, ascoltare è sempre un'ottima occasione per imparare qualcosa, non fosse altro un esempio da cui partire per sviluppare al negativo il proprio pensiero. il problema, come sempre, sono quelli che non hanno buone orecchie. di loro bisogna preoccuparsi. ma quelli all'università è difficile che vadano. e allora, brutta storia. ma non parliamo di censura, che censura non è stata. anche perché chi censura ha il potere di farlo. e chi ha protestato di potere non ne ha affatto.

Anonimo ha detto...

...ho comandato un po' di sole per questi giorni...ma parigi si impara ad amare anche con la pioggia,ça c'est sure!
non vedo l'ora che arriviate...
a plus,sous le ciel de Paris

Anonimo ha detto...

non è questione di potere. per parlare e per protestare non ce n'è bisogno. almeno, spero. però vedi, detta così siamo daccordo. e sai, forse ha ragione pure serra, michele, la chiesa si sta politicizzando troppo e questo è il risultato. brutta storia, come dici tu.