venerdì 24 dicembre 2010

Top Ten - I migliori romanzi del 2010


Natale è alle porte, e io mi concedo, come un anno fa, una bella e frivola Top Ten in cui avrei la pretesa di segnalare i migliori romanzi usciti in Italia nel 2010.
Ripeto la regola, a scanso di equivoci: qui troverete i dieci libri che ho più apprezzato per tutta una serie di ragioni tra quelli letti (e pubblicati) negli ultimi dodici mesi; nell'oceano di quelli che non ho avuto l'occasione di leggere ci sarà senz'altro di meglio.
Prendetelo come un gioco, insomma, e magari, se vi va, giocate anche voi, proponendo la vostra classifica.
Per come la vedo io, non è stata una grande annata. Tranne rare eccezioni, poco di strabiliante.
Infine, una menzione per due titoli non di narrativa: la carrellata sull'underground musicale americano degli anni Ottanta American Indie, di Michael Azerrad, e la ricostruzione del tentato colpo di Stato del 1981 in Spagna Anatomia di un istante, di Javier Cercas.

Tanto ci si risente presto, subito dopo Natale, per la Top Ten dei dischi. Nel frattempo, tenete duro.

1- Solar - Ian McEwan (Einaudi, 339 pagine, 20 euro)

2- Tokyo città occupata - David Peace (Il Saggiatore, 361 pagine, 17 euro)

3- Slumberland - Paul Beatty (Fazi, 323 pagine, 18.50 euro)

4- Dublinesque - Enrique Vila-Matas (Feltrinelli, 246 pagine, 18 euro)

5- Il cuore dei briganti - Flavio Soriga (Bompiani, 353 pagine, 18.50 euro)

6- L'allegro canto della pernice - Paulina Chiziane (La Nuova Frontiera, 317 pagine, 17.50 euro)

7- L'umiliazione - Philip Roth (Einaudi - 113 pagine, 17.50 euro)

8- Portami al di là del fiume - Ethan Canin (Ponte alle Grazie, 224 pagine, 16.80 euro)

9- Scavare una buca - Cristiano Cavina (Marcos y Marcos, 205 pagine, 14.50 euro)

10- Gli intervistatori - Fabio Viola (Ponte alle Grazie, 191 pagine, 15 euro)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma davvero leggi tutte queste nuove uscite in un anno?
io più del nostro buon Cormac o del compianto Josè non mi avventuro a comprare.
se poi penso che ho ancora in cantina I fratelli Karamazov...
Non ho mai letto McEwan, lo confesso, ma come per i dischi mi sa che Caino di Saramago vince per distacco.
sig.ra cencia